Abruzzo: camminare tra i borghi Aquilani

Abruzzo: camminare tra i borghi Aquilani
Oltre alle tante meraviglie che caratterizzano questa regione, l’Abruzzo è anche la terra che preserva anche piccoli borghi dalla storia davvero antica. Molti dei borghi d’Abruzzo sono delle vere e proprie perle da non perdere durante un viaggio perché conservano un patrimonio storico, architettonico e culturale davvero unico.

Campo Imperatore

Campo Imperatore, conosciuto anche come il piccolo Tibet per via dei suoi paesaggi, è un suggestivo altopiano all’interno degli Appenini abruzzesi. Grazie al suo splendido paesaggio lunare, Campo Imperatore è da sempre una delle mete preferite da registi e sceneggiatori che, negli anni, l’hanno scelto come ambientazione per alcuni famosi film (Lo chiamavano Trinità i cui protagonisti sono Bud Spencer e Terence Hill, Il deserto dei Tartari , i cui protagonisti sono Vittorio Gassman e Philippe Noiret). Da Fonte Cerreto (uscita autostradale di Assergi sulla A24), situata a 1150 metri d’altitudine, parte la famosa Funivia del Gran Sasso d’Italia, una delle più lunghe d’Europa, che permette di arrivare in breve tempo alla stazione di Campo Imperatore. A monte della funivia è  presente la “Stazione osservativa astronomica Campo Imperatore” un luogo utilizzato ancora oggi per attività di ricerca scientifiche e divulgative. Partendo da Campo Imperatore è possibile fare numerose escursioni, passeggiate e trekking di più giorni. Alcuni dei percorsi segnati con l’ausilio del CAI non sono adatti ad essere percorsi in sicurezza durante l’inverno. Lo sono invece in estate e in primavera. Qui di seguito ne riporto uno di difficoltà media.

Percorso ad anello Campo Imperatore – Monte Aquila – Rifugio Duca degli Abruzzi

Il percorso, di difficoltà moderata, ha inizio  dal sentiero 101 che passa accanto all’osservatorio astronomico e che sale per il rifugio Duca degli Abruzzi.

Stazione osservativa astronomica Campo Imperatore

Dopo poco, sulla destra, si prosegue sul sentiero per il monte Aquila che continua verso destra che costeggia  il fianco del monte Portella. Lentamente il sentiero risale fino ai 2335 metri della Sella del Monte Aquila. La vista qui è spettacolare e consente di osservare  le vette di Pizzo Cefalone e di Pizzo Intermesoli. Dopo una sosta, proseguiamo  fino ad arrivare alla Sella del Corno Grande (2421 metri) dove si apre una vista spettacolare sul Vallone dell’Inferno. Da qui cominciamo l’ascesa per il monte Aquila (sentiero 104).

Dalla cima del monte Aquila il versante meridionale del Corno Grande è davvero imponente. Ci colpisce il suo aspetto e la maestosità della montagna. Dalla cima si gode uno splendido panorama. Per il ritorno decidiamo di allungare il percorso passando per
 il rifugio Duca degli Abruzzi e poi riscendere da lì, arrivando a Campo Imperatore tramite un sentiero che taglia la montagna.

Rocca Calascio

Rocca Calascio è una delle destinazioni più celebri di tutto l’Abruzzo. E’ un piccolo borgo in Provincia di L’Aquila, tra Santo Stefano di Sessanio e Castel del Monte. Dietro di sé si estende il bellissimo paesaggio della Altopiano di Campo Imperatore e davanti a sé le meraviglie della Majella.  Sorge a 1.460 metri di altitudine, ed è il borgo più alto dell’Italia Centrale.

Dalla città dell’Aquila, Rocca Calascio dista una conquantina di minuti in Auto. Durante il periodo di Ferragosto, il borgo è preso d’assalto dai turisti e quindi anche trovare un parcheggio non è una impresa semplice. Lasciata la macchina, un percorso sterrato di una quarantina di minuti (tutto in salita) conduce al Borgo di Calascio, che conta 165 abitanti. Calascio si anima durante i weekend e le giornate estive. Qui infatti prendono vita ristoranti, mercatini, bar e attività che accolgono i numerosi turisti che salgono fino all’antico castello.

CalascioDal borgo il castello dista pochi minuti a piedi. Prima di arrivare al Castello si vede spuntare la chiesa della Madonna della Pietà. La sua costruzione risale tra il XVI e il XVII secolo e venne voluta dagli abitanti del luogo come segno di ringraziamento  per una vittoria su di una grossa banda di briganti.

Chiesa della Madonna della Pietà

A pochi metri dalla chiesa sorge il castello; devo dire che la vista mi ha davvero emozionato, sia per il grado di conservazione che per la vista a 360° sulla vallata. Peccato per la grande quantità di turisti che affollavano il sito. Il cielo minaccia pioggia, ma regala uno spettacolo ancora più bello con alcune lame di luce che filtrano tra le nuvole.

Situato in una posizione molto favorevole dal punto di vista difensivo ed era utilizzato come punto d’osservazione militare in comunicazione con altre torri e castelli vicini, sino all’Adriatico. Il castello, interamente in pietra bianca si compone di una struttura centrale e quattro torri d’angolo a base circolare. L’accesso avviene attraverso un’apertura sul lato orientale posta a circa cinque metri da terra, cui si accede attraverso una rampa in legno, originariamente retrattile, poggiata di mensole in pietra. Il castello, danneggiato dal terremoto del 1703, è stato soggetto a una serie di restauri  volti a risanare la struttura ed è oggi visitabile gratuitamente ai visitatori. Anche dall’alto, la vista è impagabile.

Dall’alto poi, la vista è spettacolare.

Santo Stefano di Sessanio

A pochi Km da Rocca Calascio, a 1.251 mt, sorge Santo Stefano di Sessanio, considerato uno dei più belli borghi d’Italia. Purtroppo durante il terremoto del 6 aprile 2009 il borgo ha subito ingenti danni. Il più rilevante è stato il crollo della torre Medicea, simbolo della cittadina. Il silenzio, l’alta quota, le case in pietra, le chiese e le mura antiche, i vicoletti, le scalinate e il bellissimo paesaggio, ne fanno un posto dall’atmosfera unica, senza tempo e con una magia dalla quale è difficile sottrarsi.

Aielli

Da Santo Stefano di Sessanio, ci spostiamo ad Aielli. Si tratta di un vero e proprio museo a cielo aperto, in cui si possono ammirare oltre 30 opere realizzate da street artist provenienti da tutto il mondo. Lungo le strade scopriamo numerose altre opere: le coloratissime di Okuda San Miguel, il famoso street artist spagnolo. Quelle creative di Riccardo Matlakas. E poi ancora le opere di Pixel Pancho, Luca Zamoc, Millo, Marina Capdevilla, Gio Pistone, David De La Cruz, Alleg e Agostino Iacurci e tanti altri nomi di assoluto prestigio nel panorama della street art. Gli ar­tisti hanno potuto esprimersi liberamente secondo la propria ispirazione e i temi dei murales toccano l’esistenza, l’universo, l’infinito.

 

Opera di Millo

Illuminary Palace (realizzata dallo spagnolo Okuda San Miguel)

Feronte di Zamac (raffigura il mito di Fetonte, figlio di Apollo che, cadendo dal carro solare, creò la via Lattea e il deserto del Sahara)

 

 

 

Ci sono 2 commenti

  1. Rosanna

    Sono luoghi che avrei visto molto volentieri..ma ahimè gli anni…comunque sono contenta che io possa farlo attraverso i tuoi bellissimi reportage..


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