La via Francigena Toscana

La via Francigena Toscana

Dopo aver percorso la Via Degli Dei nel 2023 in solitaria, ero alla ricerca di un “cammino sociale” non eccessivamente lungo, per via dei pochi giorni liberi a disposizione. Così, dopo varie ricerche, la mia scelta è caduta su alcune tappe della Via Francigena in Toscana.

La Via Francigena è uno dei più antichi itinerari di pellegrinaggio di origine medievale. Da Canterbury a Roma per poi proseguire verso sud, fino ad arrivare in Puglia. Un percorso antico che ha richiamato – e richiama ancora molti appassionati di trekking. Questo percorso offre la possibilità di riscoprire la bellezza di una natura incontaminata, dove riscoprire il valore della semplicità e della bellezza sia dei luoghi circostanti.

Con gli amici Lorenzo e Massimo, pianifichiamo una escursione di 3 tappe in Toscana, per un totale di 65 Km da Gambassi Terme a Siena (Tappe 31, 32 e 33) , luogo per me caro per via degli studi universitari. Il cammino fatto è privo di difficoltà tecniche, ben segnalato e quindi adatto a tutti i camminatori con un “minimo” di allenamento. E’ consigliato acquistare la credenziale del Pellegrino, documento che consente di avere accesso alle strutture di accoglienza lungo la Via Francigena con molte agevolazioni e vantaggi rispetto ad un normale turista (nel nostro caso ci ha consentito di ottenere uno sconto presso la prima struttura ricettiva di S. Gimignano).

Gambassi Terme – San Gimignano (Tappa 31)

Dati Tecnici:

Difficoltà: Facile
Km: 13
↗️Dislivello in salita: 344 m
↘️ Dislivello in discesa: 329 m
⬆️ Quota massima: 388 m (Collemuccioli)
Strade pavimentate: 40%
Strade sterrate : 54%
Sentieri: 6%

Punto di ritrovo con gli amici che provengono da diverse città è la stazione ferroviaria di Certaldo. Con un taxi, in pochi minuti raggiungiamo il centro del paese di Gambassi Terme. Proseguiamo in direzione San Gimignano, che dista appena 13 chilometri di cammino. È un percorso “facile”, che non prevede particolari dislivelli. Lungo la strada, si arriverà al santuario di Pancole, per poi salire al bel caseggiato di Collemucioli fino alla superba pieve romanica di Santa Maria Assunta a Cellole.

L’ultimo pezzo di strada dopo la Pieve è su asfalto. Questo tratto è particolarmente interessante in quanto si può scorgere San Gimignano all’orizzonte. Il paesaggio è dominato  da  distese di vigneti della famosa Vernaccia.

Arriviamo dopo qualche ora di cammino a San Gimignano, uno dei borghi più conosciuti della Toscana, nonché città Patrimonio Culturale e Naturale Mondiale dell’UNESCO. Una volta entrati a San Gimignano da una delle porte medievali, si viene catturati dalla meraviglia urbanistica medievale. Il tempo di un panino e proseguiamo verso il villaggio del pellegrino, un campeggio distante pochi km da San Gimignano dove avevamo prenotato un bungalow a prezzi “popolari”. A dispetto delle altre tappe, a S. Gimignano ci sono poche strutture dedicate solo ai pellegrini, di fatto è un luogo molto turistico.

San Gimignano – Abbadia Isola (Tappa 32)

Dati Tecnici:

Difficoltà: Impegnativa
Km: 29
↗️ Dislivello in salita: 513 m
↘️ Dislivello in discesa: 563 m
⬆️ Quota massima: 320 m
Strade pavimentate: 19%
Strade sterrate: 70%
Sentieri: 12%

Questo è, senza dubbio, considerato uno dei tratti più belli della Via Francigena, ma anche più impegnativo per via della distanza percorsa. Per evitare di camminare nelle ore centrali della giornata decidiamo di partire molto presto (ore 6) in maniera da cercare di arrivare alla tappa successiva nel pomeriggio.

Il percorso prosegue verso il borgo e il castello di Colle di Val d’Elsa, per poi immettersi nel parco fluviale “Sentierelsa”. Situato nel tratto urbano di Colle Val d’Elsa, il parco è una delle aree protette e delle riserve naturali di questo territorio. All’ombra dei suoi alberi, il fiume Elsa prende vita grazie all’afflusso delle Vene e aumenta la portata delle acque, che si fanno turchesi e brillanti. Il percorso ricorda in piccolo i laghi di Plitvice in Croazia (link). E’ possibile attraversare il fiume Camminando su passerelle che affiorano dall’acqua. Le pozze d’acqua che si formano sono balneabili e offrono un certo richiamo specialmente nelle ore più calde.

Proseguiamo poi verso Strove, con la sua bella Pieve romanica fino ad arrivare ad  Abbadia Isola, un piccolo borgo incantato che spesso sfugge alla grande massa di turisti che ogni anno visitano Monteriggioni. Qui sorge un monastero benedettino fondato all’inizio dell’anno Mille attorno a cui sorse il borgo. Abbiamo prenotato una notte presso l’Ostello Contessa Ava dei Lombardi, struttura ricavata dall’ex monastero. Prendiamo possesso delle camere e per cena prenotiamo alla Futura Osteria, unico ristorante della zona. Ci pentiamo subito dopo della scelta in quanto i piatti non sono niente di che, ma in compenso il conto è salato.

 Abbadia Isola – Monteriggioni – Siena 

Dati Tecnici:

Difficoltà: Media
Km: 22
↗️ Dislivello in salita: 330 m
↘️ Dislivello in discesa: 282 m
⬆️ Quota massima: 354 m
Strade pavimentate: 42%
Strade sterrate: 33%
Sentieri: 25%

Lasciata Abbadia Isola, si costeggiano delle stradine davvero molto belle; Monteriggioni si inizia ad intravedere solo quando siamo sotto le mura; da qui una salita abbastanza impegnativa ci conduce all’entrata di Porta Fiorentina a Monteriggioni.

Dopo una meritata sosta ristoratrice, ci facciamo timbrare la credenziale all’interno dell’info point dentro al Museo delle armature.  Lasciatoci alle spalle il centro storico di Monteriggioni, percorriamo le strade bianche della montagnola senese verso Cerbaia, antico borgo medievale oggi in stato di abbandono. Proseguiamo e ci addentriamo in vari boschi e sentieri, il cammino è piacevole e fortunatamente ombreggiato, si iniziano a vedere le terre rossastre tipiche del senese.

Fino ad ora il tempo è stato clemente. Ci coglie pertanto impreparati, un piccolo temporale che fortunatamente dura poco. Dopo alcuni chilometri, a Porta Camollia, tradizionale accesso francigeno a Siena. L’ultimo tratto in salita è quello più impegnativo, probabilmente dovuta alla stanchezza del viaggio.
La tappa, relativamente breve e facile, è resa complicata dalla quasi totale mancanza d’acqua e di punti di ristoro. Il punto di arrivo della 3 tappa è Piazza del Campo, luogo per me e Lorenzo molto famigliare.

Si conclude a Siena un’esperienza che penso rimarrà nel cuore di tutti coloro che l’hanno intrapresa: per me è stato un ritorno alle origini dove cultura e natura si fondono in un binomio inscindibile. Lascia sotto un commento se vuoi. Alla prossima avventura..

Edoardo

Ci sono 2 commenti

  1. Massimo

    Grazie Edo per aver reso quest’avventura un ricordo indelebile.
    Ci siamo ritrovati a scherzare come i tre ragazzacci che eravamo “giù al cortile”.
    Adesso ho sempre pronto lo zaino per la prossima scarpinata che saprai proporci :):)


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